La stampa locale

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Anche in Maremma, come nel resto del paese, nei lunghi mesi tra l'inizio della guerra e l'ingresso dell'Italia il confronto tra interventisti e neutralisti fu assai acceso. La stampa locale, specie se espressione dei vari partiti, assunse la propria posizione dando vita ad un dibattito assai acceso.

Sul piano politico gli schieramenti erano ben delineati: i nazionalisti ed in generale la destra, rappresentati ad esempio dal settimanale «L'Ombrone», ed i repubblicani, che pubblicavano «Etruria nuova», propagandavano l'entrata in guerra, sebbene per ragioni in parte diverse; al contrario i socialisti, benché azzoppati dalle posizioni patriottiche assunte dai vari partiti europei, continuarono a vedere nel conflitto l'espressione della dominazione «imperialista» e «borghese» sulle classi proletarie, mandate al massacro in nome di interessi che non gli appartenevano. Queste posizioni furono espresse nel 1916-17 dal quindicinale (dal titolo assai significativo) «Il grido dei giovani», che dovette subire spesso la pesante censura imposta dalle autorità. Su questo giornale riecheggiavano anche insospettati echi combattentistici, quando si stigmatizzavano gli sprechi e le attività ludiche dei borghesi, interventisti ma «sulla pelle altrui».

Gli schemi propagandistici nazionali e del fronte trovano dunque ampia eco in un periodico come «L'Ombrone», o in «Pro Patria», edito dal comitato femminile di Orbetello (ma, significativamente, l'editoriale portava una firma maschile). Nel caso di queste pubblicazioni locali, risalta ancor più la minimizzazione degli aspetti più drammatici legati alla guerra: dalle morti di giovani del luogo – e dunque da tutti conosciuti – all'incidenza della “spagnola”, che flagellò anche il territorio grossetano.