Onomastica e toponomastica
print this pageDagli uffici anagrafe, anche dai grossetani, risultano tracce della Grande guerra nell'onomastica; i nati negli anni del conflitto ricevono infatti nomi che ricordano i luoghi di guerra - le bambine Istria, Italia, Gorizia, Oslavia, Trieste o Zara; i bambini Guerrino, Plava, Sabotino, Sauro, Tolmino o Trento - o i protagonisti illustri (Diaz, ad esempio). Ribadiscono le contrapposizioni della vigilia i Guerrino, Neutrale, Pacifico.
Per quanto riguarda la toponomastica, già dal 1916-1917, dunque in piena guerra, tre vie cittadine sono intitolate a irredentisti (Cesare Battisti*, Guglielmo Oberdan e Fabio Filzi*). Nel primo dopoguerra, quando la città si sviluppa in particolare lungo la direttrice che da Porta Nuova porta verso la stazione ferroviaria, proprio le vie e le piazze di questa nuova zona, tra il 1923 e il 1945, sono intitolate a insigni personaggi che hanno preso parte alla guerra o a città e regioni che rimandano alle zone di guerra. È significativo il fatto che alcune vie o piazze abbiano subito il cambiamento del loro nome in coincidenza di successivi eventi bellici, così, per fare due esempi, Piazza Rino Daus il 14 agosto 1943 diventa Piazza Vittorio Veneto e la via intitolata al Duca d'Aosta nel 1945 prende il nome di Via Piave.
* Non sono indicate in questa cartina 4 vie: via Cesare Battisti e via Generale Giuseppe Paolini che si trovano appena fuori la cinta muraria, e via Fabio Filzi e via Fulceri Paolucci de Calboli all'interno del centro storico.
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