Un'esperienza di massa
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I numeri della Grande Guerra danno la misura dello straordinario coinvolgimento di massa. Nei molti fronti di guerra, 65 milioni di mobilitati, tra 9 e 10 milioni di caduti.
651.000 sono i caduti militari italiani, quasi altrettanti i civili. Dietro le cifre, la sospensione delle normali attività lavorative, l’industria bellica che monopolizza il nuovo apparato industriale per la costruzione degli armamenti, il massiccio ingresso in fabbrica di manodopera femminile. Tanta parte della società italiana incontra la modernità con l’esperienza traumatica della guerra totale.
La partenza per il fronte strappa dalla vita ordinaria un numero altissimo di italiani; la trincea, prima esperienza di massa dell’appartenenza allo Stato-nazione, è innanzitutto il luogo della tragica promiscuità tra vita e morte. Alla propaganda, tratto caratterizzante della società di massa ben rappresentata dai giornali di trincea, è affidato il compito di sollevare il morale dei soldati, in maggioranza inconsapevoli del significato e dei fini di una guerra voluta da una minoranza.