Attualità delle memorie della Grande Guerra

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<<<Eredità di "memorie di guerra"

Giovani contadine italiane con soldati tedeschi e austro-ungariciLa stagione della pace fu breve. Seguirono esperienze ancor più traumatiche: una guerra civile europea e Auschwitz. La definizione di ‘900 secolo delle tenebre (Tzetvan Todorov, 2001) seppure ignora conquiste e progressi registra forme di violenza estrema.  

La successiva ricostruzione, la sconfitta dei totalitarismi e l’inizio di un percorso di unificazione europea non sono riusciti a vaccinare popoli e Stati da pulsioni nazionaliste e razziste. L’attualità ci consegna focolai di guerre regionali, nuove violenze fino al genocidio, squilibri geopolitici ed emergenze umanitarie contrastanti con i principi ispiratori di costituzioni democratiche e carte internazionali dei diritti.

Nel presente, quello che può dare senso al discorso pubblico, nelle celebrazioni e nelle esperienze didattiche, non è la replica dell’immagine consolidatasi intorno all’eroismo dei soldati. Passato ormai il tempo del lutto, è il tempo della conoscenza di quel che è rimasto in ombra, oscurato dalla retorica della vittoria: l’esperienza, anche individuale, di una guerra senza precedenti. Il clima cupo del primo dopoguerra visibile ovunque, nella società e nella cultura, trova una sua verità nel “dolore di massa” che ci consegnano i ricordi dei reduci e delle famiglie.

Incrociare la grande storia con le storie locali, con la pluralità di vicende individuali e di piccole collettività permette di unire la comprensione razionale all’empatia per esperienze di vita. Esempio di un approccio possibile al presente.