Coscritti, volontari, pacifisti e disertori
print this page870.000 denunce per diserzione o renitenza, 350.000 processi, 170.000 condanne (15.000 ergastoli, 4.028 condanne a morte di cui 750 eseguite): sono i numeri a raccontare la realtà di un massiccio rifiuto del conflitto da parte di molti combattenti, numeri che peraltro non tengono conto delle decimazioni e fucilazioni eseguite al fronte per ogni minima dimostrazione di «codardia».
I volontari grossetani, secondo un documento stilato dal Comune, furono appena 11. Il rifiuto produsse invece un fenomeno come la cosiddetta «Banda del Prete», che nei boschi di Tatti (tra Massa Marittima e Roccastrada) raccolse una sessantina di disertori, cui si unirono «sovversivi» locali di ambo i sessi. Sgominata solo nel 1918 da un massiccio intervento dei carabinieri, la Banda fu il segnale più imponente di un fenomeno che, in questa provincia, deve ancora essere indagato a fondo.